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Festival Francescano: il prossimo anno sarà dialogo

Credits Ansa

Si è conclusa la decima edizione di Festival Francescano, evento organizzato dal Movimento francescano dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune e la Chiesa di Bologna.

Quest’anno la manifestazione è iniziata a metà settimana, il mercoledì, con una tavola rotonda che ha portato in piazza Verdi l‘Arcivescovo di Bologna mons. Matteo Maria Zuppi, il campione di pallacanestro Giacomo Galanda e la rock band The Sun, con più di 700 persone ad ascoltarli.

Partecipato anche il corso di formazione di giovedì scorso, che ha interessato un centinaio di giornalisti grazie agli interventi di professionisti che hanno portato la loro esperienza sul campo nazionale e internazionale.

Il tema scelto dal Festival, quello della bellezza, ha in effetti toccato più volte i diversi risvolti della comunicazione, come affermato da Annamaria Testa, protagonista della conferenza conclusiva assieme al teologo fra Paolo Benanti: “La bellezza influenza sia la percezione che abbiamo degli altri, sia la percezione che abbiamo di noi stessi, sia la relazione tra noi e gli altri. I corpi del futuro saranno potenziati da protesi, e cibernetici? O vivremo doppie vite, in corpi reali e in corpi virtuali?’”.

Una bellezza, dunque, quella del tutto contemporanea senza canoni definiti e pre-definiti, rispetto alla quale, hanno sottolineato molti degli ospiti, si dovrebbe recuperare l’accoglimento del diverso e di quello che, in prima battuta, ci ripugna, come insegna il famoso incontro tra san Francesco e il lebbroso.  “Scarto” che, nel dibattito tenuto dallo chef Massimo Bottura (una delle iniziative più apprezzate, con circa 500 persone) prende la forma molto concreta di quello che in cucina non si deve buttare, bensì valorizzare, con uno sforzo di “cervello e di cuore” per creare qualcosa di nuovo.

Tante le sorprese che ha riservato la decima edizione del Festival, tra le quali la Messa in diretta su RAI 1 da un luogo molto amato dai bolognesi, quel “monastero della Santa”, abitato dalle Clarisse. Nell’omelia, fra Giampaolo Cavalli, presidente del Festival, ha detto: “La prima lettura, il brano tratto dal libro dei Numeri, ci sprona a fidarci del cuore di Dio nel valutare il tempo e gli eventi della vita. Diventa un invito a non fidarci solamente delle nostre valutazioni, del nostro orizzonte, dei confini stabiliti da noi perché potremo non riconoscere il bene e il bello che Dio sta compiendo attorno a noi e per noi. Non sono dei nostri e stanno compiendo le opere di Dio, non li vogliamo. Come Giosuè potremmo non avere cuore e occhi per apprezzare Dio all’opera e potremmo pretendere di essere i giudici dell’agire di Dio, attribuendoci l’esclusiva nella valutazione di ciò che Lo riguarda. Ma più ci attribuiamo l’opera di Dio, più ce ne appropriamo considerandola nostra, meno saremo in grado di riconoscere Dio all’opera”.

E sono proprio gli eventi legati alla spiritualità, come ormai da tradizione, le iniziative in programma che raccolgono maggiori presenze (circa  10.000).

I numeri sono a volte indicativi dell’affluenza del pubblico.  In tre giorni ben 3.000 persone si sono concesse il tempo di bere un caffè assieme a un frate o a una suora presso lo stand di Coop Alleanza 3.0, mentre sono più di 6.000 i piatti di tagliatelle serviti da Antoniano Onlus. Tutto questo si traduce nell’egual numero di pasti e nel doppio di colazioni per persone in difficoltà. Anche i contatti sui canali social del Festival si sono intensificati durante i tre giorni, basti pensare che il video di lancio ha superato le 70.000 visualizzazioni, con più di 1.000 condivisioni, mentre sono circa 15.000 le visualizzazioni dei video dalla piazza di Bologna.

La soddisfazione degli organizzatori è rivolta anche alla buona riuscita dello spettacolo di sabato sera, sostenuto da BPER Banca, con una splendida Francesca Fialdini a far da padrona di casa, sul sagrato di san Petronio, per un susseguirsi di musica e testimonianze con lo scrittore Paolo Rumiz, la European Spirit of Youth Orchestra diretta dal Maestro Igor Coretti Kuret,  l’attrice Tiziana Di Masi e il Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano. In piazza c’era un migliaio di persone, ma sarà possibile rivedere lo spettacolo il 4 ottobre su TV2000 e il 7 ottobre su TRC.

Annunciato in via ufficiale durante la messa in piazza da Valentina Giunchedi, presidente del  Movimento francescano dell’Emilia-Romagna, il tema 2019: il dialogo. Il prossimo anno, infatti, ricorrerà l’ottavo centenario dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il sultano Malik al Kamil, avvenuto a Damietta,  in Egitto nel 1219. Un tema quanto mai sfidante, che verrà accolto, ancora una volta, dalla bellissima città di Bologna.

La stessa Giunchedi ha ringraziato i direttori del Festival, fra Dino Dozzi e Cinzia Vecchi, i collaboratori, i volontari, il Comune e la Diocesi di Bologna, i sostenitori.

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